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ScoiattoloGrigio.org
La sterilizzazione, i suoi rischi e la sua impraticabilita'

Durante la seduta di consiglio regionale del 3 luglio 2012 (1) l'assessore all'ambiente ha assicurato che in Liguria non verra' ucciso nessuno scoiattolo. 



E' una precisazione importante e rappresenta un primo passo indietro delle istituzioni, dato che inizialmente il progetto prevedeva la condanna a morte per gli scoiattoli catturati fuori dal parco, per esempio quelli di Bogliasco, tanto che in un articolo pubblicato su La Stampa (2) il professor Balduzzi dell'Universita' di Genova precisava impropriamente che l'uccisione sarebbe avvenuta con metodi eutanasici, come se si potesse parlare di eutanasia quando ad essere uccisi sarebbero stati individui perfettamente sani e con buone aspettative di vita, se solo non avessero trovato sulla loro strada i nostri solerti burocrati.



Abbiamo gia' osservato che la sterilizzazione di massa e' di fatto una pulizia etnica eticamente inaccettabile.  Anche da un punto di vista tecnico pero' si tratta di una misura da rigettare sulla base di una serie di considerazioni avanzate proprio dai sostenitori dell'eradicazione dello scoiattolo grigio.

Gia' nel 1997 l'Universita' di Torino affrontava il tema (3) e osservava che la sterilizzazione era da considerarsi impraticabile per vari motivi, e in particolare:

- sarebbe stata prevedibile una mortalita' superiore al 10% collegata ai rischi dell'anestesia, dell'operazione e del periodo postoperatorio;

- per ottenere il risultato voluto sarebbe stato necessario non reimmettere nell'ambiente gli animali via via catturati, che altrimenti sarebbero potuti tornare nelle trappole al posto di quelli ancora scampati, e quindi sarebbe stato verosimilmente necessario mantenerli in cattivita' per un periodo valutabile in almeno dai tre ai cinque anni;

- i costi delle sterilizzazioni e del mantenimento in cattivita' sarebbero stati elevatissimi;

- il reinserimento in natura sarebbe stato molto difficile, considerando che l'aspettativa di vita degli scoiattoli era stimata in sette anni, e quindi di fatto si sarebbe condannato la maggior parte di loro a morire in cattivita'.

Insomma, secondo gli stessi esperti la sterilizzazione di massa e' a dir poco eticamente discutibile e tecnicamente di assai difficile realizzazione, e inoltre comporta costi elevatissimi e prolungati nel tempo.

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Ricordata la contrarieta' del sito alla sterilizzazione di animali selvatici perfettamente sani, in grado di provvedere autonomamente ai propri bisogni e a quelli della propria prole, e inseriti in ambienti naturali a loro favorevoli (elementi questi che rendono la loro situazione del tutto diversa rispetto a quella di cani e gatti costretti al randagismo, ovvero rispetto alla situazione di animali addomesticati da millenni, del tutto dipendenti dall'uomo ed incapaci di provvedere da se' ai propri bisogni, e inseriti in ambienti inadatti quali possono essere le citta' con le loro distese di cemento), per pura finalita' informativa si segnala che secondo quanto riportato da un articolo del National Geographic (4) negli Stati Uniti la tecnica non cruenta normalmente usata non e' la cattura e sterilizzazione chirurgica, ma la cattura e somministrazione di un vaccino che preclude la produzione di ormoni sessuali per vari anni.

L'articolo e' in verita' dedicato ad una tecnica alternativa, ovvero la somministrazione di cibo trattato con contraccettivo, che e' attualmente in fase di sperimentazione da parte della Clemson University per controllare la popolazione di scoiattoli residenti nei suoi campus.  Questa sperimentazione sul campo segue dei test di laboratorio che hanno dato risultati positivi, e che peraltro hanno comportato la morte per il 4% degli scoiattoli a causa dello stress derivante dalla costrizione e dalle manipolazioni (5).

(1) sito Regione Liguria
(2) http://www3.lastampa.it/lazampa/articolo/lstp/453109/
(3) http://ospiti.cilea.it/vertebrati/doc/sciurus-progetto.htm
(4) Articolo del National Geographic
(5) Studio sugli effetti della somministrazione di cibo trattato con contraccettivo

Giugno 2013
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